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Nome reperto:
Coppa degli scheletri

Dimensioni:
10.4 x 10.4 cm

Peso:
479 g

Ubicazione attuale:
Museo del Louvre - Parigi

Note:
Argento parzialmente dorato,
lavorato a sbalzo. La coppa
possiede una doppia parete.
Lo stato di conservazione è
mediocre.

Coppa a pareti diritte, leggermente troncoconiche, che poggia su tre piedini ed è munita di una sola ansa (modiolus). Essa fa parte di una coppia. Su uno sfondo a ghirlande di foglie e frutta, vi sono tre gruppi di scheletri, identificati da iscrizioni. Scena 1: su una colonna Cloto domina l'insieme; sovrasta "la saggezza" (una borsa) e "le opinioni"; davanti a lei uno scheletro tiene bilanciate una farfalla (l'anima) e una borsa ("i desideri"); al centro, il secondo scheletro si incorona di fiori; il terzo esamina un cranio mentre un 'iscrizione spiega: "Godi finché sei in vita, il domani è incerto". Scena 2: Sofocle e Mosco esaminano ciascuno una maschera teatrale: "La vita è un teatro", dice un 'iscrizione. Un terzo scheletro suona la lira: "Goditela finché sei vivo . Scena 3: Zenone ed Epicuro si squadrano dai due lati di un tavolo su cui è posato un dolce (?). Una bisaccia sulla spalla, un bastone in mano, i due personaggi sono vestiti da filosofi. "Il piacere è il bene supremo", dice l'iscrizione. Accanto a loro, due cani si accoppiano. Sul fondo due iscrizioni riportano il peso della coppia dei vasi, e un nome: Gavia. Il tema della brevità della vita illustrato dall'immagine dello scheletro non è certamente una novità nell'arte romana, in particolare nel contesto dei banchetti, ma non è mai stato sviluppato con così straordinaria inventiva come in questo caso. Gli atteggiamenti sono ripresi dall'iconografia tradizionale dei filosofi e dei poeti; la parodia è piena di un sottile umorismo, molto lontana da un clima di danza macabra. Perché curarsi dell'opinione dei filosofi, che non sono nemmeno capaci di mettersi d'accordo fra di loro? Godiamo del tempo trascorso nell'allegria e nel piacere: questa è la lezione che si trae dalle immagini della coppa. Non è difficile però immaginare i commensali che si passano l'un l'altro le coppe per farle ruotare con cura, decifrarne immagini e didascalie e commentarle fra di loro.

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