Coppa a pareti diritte, leggermente troncoconiche,
che poggia su tre piedini ed è munita di una sola ansa
(modiolus). Essa fa parte di una coppia. Su uno sfondo a
ghirlande di foglie e frutta, vi sono tre gruppi di scheletri,
identificati da iscrizioni. Scena 1: su una colonna Cloto domina
l'insieme; sovrasta "la saggezza" (una borsa) e
"le opinioni"; davanti a lei uno scheletro tiene
bilanciate una farfalla (l'anima) e una borsa ("i
desideri"); al centro, il secondo scheletro si incorona di
fiori; il terzo esamina un cranio mentre un 'iscrizione spiega:
"Godi finché sei in vita, il domani è incerto".
Scena 2: Sofocle e Mosco esaminano ciascuno una maschera
teatrale: "La vita è un teatro", dice un 'iscrizione.
Un terzo scheletro suona la lira: "Goditela finché sei
vivo . Scena 3: Zenone ed Epicuro si squadrano dai due lati di
un tavolo su cui è posato un dolce (?). Una bisaccia sulla
spalla, un bastone in mano, i due personaggi sono vestiti da
filosofi. "Il piacere è il bene supremo", dice
l'iscrizione. Accanto a loro, due cani si accoppiano. Sul fondo
due iscrizioni riportano il peso della coppia dei vasi, e un
nome: Gavia. Il tema della brevità della vita illustrato
dall'immagine dello scheletro non è certamente una novità
nell'arte romana, in particolare nel contesto dei banchetti, ma
non è mai stato sviluppato con così straordinaria inventiva
come in questo caso. Gli atteggiamenti sono ripresi
dall'iconografia tradizionale dei filosofi e dei poeti; la
parodia è piena di un sottile umorismo, molto lontana da un
clima di danza macabra. Perché curarsi dell'opinione dei
filosofi, che non sono nemmeno capaci di mettersi d'accordo fra
di loro? Godiamo del tempo trascorso nell'allegria e nel
piacere: questa è la lezione che si trae dalle immagini della
coppa. Non è difficile però immaginare i commensali che si
passano l'un l'altro le coppe per farle ruotare con cura,
decifrarne immagini e didascalie e commentarle fra di loro. |